martedì 24 agosto 2010

Armiamoci e partite

Negli ultimi 5 anni siamo stati soggetti a molti cambiamenti. Alcuni di questi hanno avuto un grande impatto sul nostro modo di vivere, altri sembravano svolte epocali e si sono risolti poi in bolle di sapone.
E molti di noi hanno avuto a che fare con consulenti che parlavano in modo strano prospettandoci un futuro radioso.

Abbiamo abbastanza esperienza per capire quali sono le cose veramente importanti e quali le cose che sono solo fumo.

Allora facciamo un gioco: proviamo a confutare le balzane idee che vanno di moda oggi , e quali sono le risposte che potremmo dare noi, dal “basso” della nostra esperienza.

Le organizzazioni sono senza capi, senza attriti, autogestite e senza differenze di grado.
Quasi tutti abbiamo un capo e delle mansioni

Il nuovo modo di fare affari e’ basato “sull’organizzazione virtuale”, le gerarchie sono roba del passato.
Le organizzazioni sono senza capi, senza attriti, autogestite e senza differenze di grado. Quasi tutti siamo dentro gerarchie più o meno chiare, (anche se oggi vi sono forse meno gradi rispetto a qualche anno fa).

Per far fronte ai tempi, nulla di meglio che creatività, “genio e sregolatezzza”.
Nella schiacciante maggioranza, noi non siamo «creativi» anche se ogni tanto qualcosa di intelligente riusciamo a dirlo.. . e a rimboccarci le maniche per fare ciò che va fatto davvero.

in un mondo in cui “il Web è tutto, tutto cambia”
Quasi nessuno di noi si è visto capovolto il proprio mondo dalla rete, anche se il Web ha avuto un impatto innegabile. (Oggi comunichiamo con l'imbianchino in auto, grazie al BlackBerry, eppure lui arriva lo stesso con cinque ore di ritardo.)

Ah, la nostra capacità di essere collegati con chiunque, sempre e ovunque ...
Certo, usiamo l'e-mail, ma chiunque abbi un minimo di sale in zucca continua ancora a gestire le cose spostandosi di persona.

Addetti alla pianificazione strategica e amministratori delegati sono disperatamente in cerca del “grande piano di business”.
Quasi nessuno passa le sue giornate a fare piani grandiosi. Non l'ha mai fatto e non lo farà mai.

Pensare al di là dei propri orizzonti. è ovvio ...
Quasi tutti siamo assillati dalle cose da fare all'interno dei nostri orizzonti (ci sono gia abbastanza problemi, come clienti furibondi e così via).

I cambiamenti sistemici sono complessi.
Quasi tutti crediamo, e occupiamo il nostro tempo, in rapide sperimentazioni poco costose, cogliamo i frutti sui rami più bassi, cercando di far fronte ai grandi cambiamenti come possiamo.

Bisogna imporre termini come «modelli aziendali», “espandibile”, «gestione strategica del talento», «gestione della retention del cliente*, paradigma di gestione delle informazioni».
Tutti o quasi cerchiamo di usare il linguaggio di ogni giorno, parliamo di “fare soldi” (e non di “business model”), di “questo cliente deve crescere” (piuttosto che “ espandibile”), di «muovere il culo per far felice il cliente e per non farselo scappare” (e non di “politica di retention della clientela”), di “condividere
le cose alla svelta, invece di tenersele per sé”* (e non di “mettere in atto un paradigma di gestione delle informazioni”).

Nella nostra attività, che è basata sul cliente, I'accoppiata vincente è: miglior database + algoritmo piu’ sexy.
Quasi tutti dedichiamo il nostro tempo a banali rapporti con clienti, fornitori, personaggi di spicco a livello locale, eccetera.

Abilità nel marketing!
Vendite! Vendite! Vendite!

Acquisizioni e fusioni devono essere finalizzate a espandere raggiod’azione, penetrazione di mercato e quote di mercato a costo zero,riducendo cosi’ i rischi grazie a un più ampio portafoglio clienti e neutralizzando («togliendosi di mezzo») la concorrenza.
Giocare con ciò che si ha in mano, lavorare come bestie per rafforzarlo e lottare per la sopravvivenza crescendo, consegnando roba che funziona e lavorando molto, molto ma molto bene.

«Gioco nuovo, regole (totalmente) nuove”, “strumenti digestione” mai visti prima, tali da «cambiare tutto”.
Stiamo quasi tutti imparando cose nuove, ma questa non è una rivoluzione copernicana: continuiamo a sgobbare come muli (e a tempo pieno) «solo» perché «le cose vengano fatte», per migliorare le relazioni, per trovare le persone giuste e per tenercele, mostrando apprezzamento e rispetto, e per creare nuove opportunità che permettano di andare avanti.

L'intelligenza diabolica e’ la chiave del successo.
Sappiamo benissimo che la politica che paga è battere e ribattere e ancora battere sempre sulle solite cose essenziali.

«Costruito per durare.»
Ma se quasi tutti ci facciamo un mazzo così per sopravvivere fino a venerdì facendo pure contenti i clienti... ! E se dura, c'è da ringraziare il Signore!

La “demografia che cambia”, il “il nuovo mondo della Generazione X”, tanti segmenti di mercato diversi quanti sono i clienti.
(magari!) Il nostro cliente tipo (nell'85% dei casi) è donna.
Trovate la squadra giusta (tante, ma tante donne in più nelle posizioni chiave) e avanti tutta. E, per far soldi, bisogna comunque puntare di più sui maschi di mezz'età (sono quelli che hanno i soldi) e di meno sugli sbarbatelli, sui pivelli che dettano le mode ma che sono comunque squattrinati


La grande azienda rappresenta una realtà strategica, importante, di prim'ordine e determinante per interi comparti
Eppure quasi nessuno, nel 2010, lavora più in Grandi Aziende: lavoriamo quasi tutti in piccole e medie imprese, le PMI (o in piccoli enti pubblici).
Anche se lavoriamo in grandi aziende o grandi enti, la nostra ottica non va molto al di là del reparto in cui siamo in organico, magari una ventina di addetti.
(Quanto alle PMI, la Germania ha conquistato la palma di esportatore n. 1 del pianeta davanti alla Cina proprio grazie alla sua tipica piccola e media azienda altamente specializzata e all'avanguardia, la Mittelstand.)

Ah, i Settori di punta!
Quasi nessuno lavora in settori «di punta», facciamo quasi tutti robe del tutto normali

Siete d’accordo? Io penso di si. Ed e’ per questo che con NSM stiamo creando una rete di soggetti che possa affrontare il mercato senza falsi miti e deboli speranze. Confrontandosi con il mondo reale e non quello fumoso di certi soggetti. Con la giusta conoscenza e con forza adeguata a vincere le sfide che dovremo affrontare sul nostro cammino

(Da una idea di Tom Peters: “Le piccole grandi cose”)

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